Bulimia
La bulimia nervosa è un disturbo del comportamento alimentare che si distingue per un eccessivo timore per la forma corporea, e di conseguenza, per il peso con un controllo di quest’ultimo in modo disregolato. Risultato della disregolazione sono quindi le abbuffate, e chi soffre di questa patologia attua comportamenti che bilanciano le abbuffate, ma che poi tramite un circolo vizioso portano a ulteriori abbuffate.
Le condotte stabilizzatrici sono il vomito autoindotto, il digiuno, l’esercizio fisico esagerato e l’uso di lassativi. Questo schema persiste nel tempo e si autogoverna.
L’esordio della bulimia avviene in adolescenza e colpisce anche la fascia d’età di giovani adulti dei 20 ai 30 anni circa, ma sempre più spesso si riscontra un incremento di casi in età sempre più precoce.
Vi sono dei livelli di gravità della bulimia con la concretizzazione di condotte stabilizzatrici:
- Lieve: da uno a tre episodi a settimana
- Moderato: da circa quattro episodi a sette a settimana
- Grave: da otto a quattordici episodi a settimana
- Estremo: da quindici episodi a settimana
Ma quali sono i criteri per una diagnosi di Bulimia Nervosa? Eccone alcuni:
- Autostima influenzata dal peso e dalle forme corporee
- Continue abbuffate
- Sia le abbuffate che i comportamenti compensatori si riscontrano in media, una volta a settimana per un trimestre
Quali sono i danni sia all’organismo che psicologicamente che si possono verificare:
- Modificazione del sonno
- Mutazione della concentrazione
- Ulcere alla bocca, stomatiti, lesioni traumatiche
- Scomparsa o irregolarità del ciclo mestruale
- Crampi e nausea
- Xerosi cutanea
- Erosione dello smalto dentale
- Esofagite dovuta al reflusso
Il trattamento avviene attraverso l’uso della farmacologia con la somministrazione di specifici farmaci antidepressivi, avvalendosi inoltre di un supporto psicologico adeguato.
Grazie a una diagnosi precoce, i soggetti affetti da bulimia hanno alte possibilità di recupero.